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TERZO. 133

ti dica l’invitatore, da il luogo à costui, et con rossore ti convenga stare nell’ultimo luogo, ma và, et ponti nell’ultimo luogo, acciò venendo colui, che ti ha invitato ti dica, amico ascendi più sù, all’hora ti tornarà maggior honor nel conspetto de gli altri invitati, percioche chi si esalta sarà humiliato, et chi si humilia sarà esaltato. Questo è il precetto del Signore pieno di ottima creanza, et molto necessario al christiano, conciosia che il fondamento di tutte le virtù christiane è la humiltà, ma egli è anchor un ricordo molto fruttuoso nella vita civile, dove spesso per leggierissimi accidenti di precedere l’un l’altro, nascono odii et risse gravi. Adunque il nostro fanciullo, si assuefaccia, come ho detto, da i primi anni alla osservanza di questa bella dottrina del Salvatore, perilche è bene che non sempre il fanciullo entri à mensa da principio con gli altri, ma il padre lo faccia ò servire, ò leggere per alquanto spatio, et quando à lui pare di commandarlo, vadi alla mensa. In somma, come io dissi da principio, la mensa del prudente padre di famiglia sarà come una scuola, et uno esercitio quotidiano di virtù, et di molte buone creanze. È però da avvertire, come più volte si è detto, che il padre istesso ha da essere come un sigillo, che habbia in se quella forma di sobrietà, et dalle altre buone qualità, che vuole imprimere nell’animo del figliuolo che è à guisa di molle cera, altrimenti se il padre stando à mensa si inebriasse, ò prorompesse per collera in parole inconsiderate, et facesse altri atti scomposti, non saria in modo alcuno espediente che il fanciullo vi fosse presente. Ricordisi anchora il padre di famiglia di rallegrar tal volta la mensa, et dopo haver dato il primo luogo à Dio, introducendo qualche utile, et christiano ragionamento, è lecito dir alcuna cosa piacevole, motteggiando dolcemente l’istesso fanciullo et avvezzandolo à saper sopportar qualche pontura, et passarsela con riso modesto, et non farne il viso turbato, ritenendo però sempre la gravità paterna, et maggiormente con le figliuole femine, dellequali il Savio dice parlando al padre: Et non ostendas hilarem faciem tuam ad illas, cioè non mostrar loro lieto viso. Ilche però s’intende con moderatione, come forse altrove dichiararemo più à pieno. Nel resto non pensi il buon padre di famiglia, che le cose che ricordiamo circa la creanza del fanciullo, si possano fare tutte in un sol giorno, ma ci vuol tempo , et patienza, et è necessario ridursi à memoria che i putti non sono anchor huomini perfetti, et conviene che habbino del fanciullesco in qualche cosa, si che à guisa di frutti primaticci non pervenghino troppo presto ad una certa maturità non durabile, basta che continuando à poco à poco, et facendosi tuttavia qualche acquisto nel bene, et non ritornando à dietro, si fà in capo all’anno non piccolo progresso,