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TERZO. 131

contrario pare che i corpi grassi et troppo nutriti, gli facciano una certa resistenza, et per la gravezza loro, non cosi bene si maneggiano, come i primi, che per ciò ne divengono meglio formati. Ma come si sia, percioche il disputtar sottilmente di si fatte cose, à noi non si appertiene, si vede assai chiaro per esperienza, che i corpi allevati con nutrimento moderato, et che sono asciutti, et non ridondanti di humori superflui, quali genera il soverchio cibo, sono anco più agili, et pronti all’operare, più perseveranti nella fatica, più tolleranti del caldo et del freddo, et dell’altre intemperie dell’aria, et meno sono facili ad ammalarsi, massime quando con la sobrietà si congiunge l’esercitatione del corpo, per il che non solo i Spartani sudetti, ma altri popoli, et republiche hanno havuto per legge, et per costume di viver molto temperatamente, et tali furono i Romani istessi da principio, prima che l’Asia vinta gli vincesse, come alcun dice, con le sue delitie, et pure erano huomini guerrieri, et bellicosi, et forzuti à maraviglia, che altri non dica i soldati haver bisogno di mangiar assai, che quanto à gli huomini studiosi, et contemplativi ciascuno concederà facilmente che la sobrietà sia necessaria in loro, seguitando uno anticho proverbio Greco, la cui sentenza era questa: Che il ventre grasso, et pieno, non genera intendimenti sottili.

Alquanto più in particulare della istessa materia del nutrimento. Cap. XII.

Perche nella infantia, l’huomo non è quasi differente del bruto, et per all’hora poco altro si può fare, che attendere al corpo, però sarà cura delle madri di famiglia, et delle buone nutrici, che il fanciullino sia bene allattato, et nutrito in modo, che non diventi estenuato, et languido; e in somma sia governato in maniera, che il corpicino possa esser idoneo instrumento dell’anima, si come si ricordò da principio. E anchora da avvertire che i fanciulli, et le altre età che anchora sono nel crescere richiedono, secondo la proportion loro più cibo, et più spesso che le età perfette, dovendo la natura in loro haver nutrimento non solo per mantener il corpo, ma per dargli augumento, sino alla sua debita perfettione, nondimeno anchora con i fanciulli, et con i giovanetti alquanto più creciuti, non meno che con gli huomini, hà la sobrietà et la temperanza luogo di esercitarsi, atteso che non si deve dare à i fanciulli ne tutto quello che vogliono, ne quanto vogliano. Sono i fanciulli voraci, amici de’ frutti, et di cose dolci, le quali date loro soperchiamente non solo gli avvezzano giotti, ma spesse volte cagionano infirmità. Hor quali sorti di cibi siano convenienti