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TERZO. 127

spesse volte anchora nella temporale, et dove si perdonò alla verga, non si perdona poi alle forche et alle mannare. Et il medesimo Salomone altrove dice così, La stoltitia è ligata nel cuor del fanciullo, et la verga della disciplina la scaccierà, volendo dire che la inclinatione alle leggierezze, et vanità, et peccati, è talmente connaturale à i fanciulli, che par ligata strettamente nel cuor loro, come che ogni studio, et pensiero loro sia di cose inutili et dannose, talche questa mala qualità non si può divellere et spiccare con le ammonitioni, et parole sole, ma è necessario usar le battiture; le quali, dice il Savio, finalmente la scacciano. Concorda con Salomone il Savio nello Ecclesiastico al. trentesimo, dove dice molte cose notabili à questo proposito, et generalmente commendando la buona educatione de i figliuoli, che per non essere più lungo lascio di riferire.

Della troppa indulgenza, et tenerezza d’alcuni padri. Cap. VI.

Ma la esperienza istessa ci dimostra à bastanza il giovamento del batter i fanciulli. Tuttavia, come nell’altre cose avviene, gli estremi sono vitiosi, et la virtù consiste nella mediocrità, sono alcuni padri tanto indulgenti, che non solo essi non battono, ma non vogliono pur patire, che i maestri, ò altri diano una sola guanciata à i figliuoli loro, et questo maggiormente avviene ne i nobili, et ricchi, et in quelli che hanno un figliuolo unico, et molto desiderato; et si trovano de i padri talmente teneri, che se per ventura il fanciullo è di gentile aspetto, et alquanto spiritosetto, se ne invaghiscono tanto et cosi poco sanno dissimulare l’affetto interiore, che il fanciullo, come la nostra guasta natura è acuta nel male, se ne accorge, onde perde il timore, et la riverenza paterna, che è uno de i maggiori inconvenienti che possa essere in materia di educatione. Et questi istessi padri indulgenti, se pur tal volta correggono i figliuoli con parole, lo fanno cosi fredda, et rimessamente che pochissima ò niuna utilità ne segue. E memorabile nelle scritture sante l’esempio di Helì sommo sacerdote, et di due suoi figliuoli ministri del Tempio, giovani dissoluti, et licentiosi, che davano publico et grave scandalo al popolo di Dio, di che avvisato il padre gli riprese, ma non con l’efficacia che il fallo richiedea, onde non satisfece à Dio, ne essi si rimasero del peccato loro, et si può conietturare che nella fanciullezza loro il padre troppo amorevole secondo il senso, non gli havesse battuti, onde ne divennero superbi, et insolenti, et quando l’osso era troppo duro, non si piegorno per