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SECONDO. | 112 |
offuscato prima dalla nebbia de gli affetti carnali, et scorge con maggior luce del solito altri paesi, altri honori, altri beni, et per conseguenza altri desiderii, et altri amori si accendono nell’anima, laquale avvicinandosi tuttavia più al fonte d’ogni bene, fissa lo sguardo della consideratione, et della meditatione in Dio, et ne gli innumerabili benefitii suoi, et tutta si immerge nello abbisso di quella infinita clemenza et bontà, quivi humilmente prostrata à i piedi del suo benignissimo Signore, del suo amantissimo padre, et del suo dilettissimo sposo, hora lo lauda, lo benedice, lo magnifica, lo ringratia per se, et per tutte le creature, hora con grandissima fiducia effonde, come il profeta dice, nel conspetto di Dio i desiderii et le petitioni sue, et gli espone le tribolationi sue, et gli dimanda aiuto, et soccorso, et non ritorna giamai l’anima supplichevole vacua dalla presenza di colui, che altro non desidera, che ritrovar in noi capacità, per riempirci della sue gratie. In somma la oratione è una chiave che apre il Cielo, è una fida messaggiera, et una accettissima mediatrice, che porge le nostre suppliche à Dio et ci impetra perdono delle nostre colpe; et finalmente è una catena d’oro celeste, che ci liga con Dio, dalla cui unione ridonda ogni bene nell’anima, perilche tanto l’oratione è più perfetta, quanto più asseguisce questo fine di sollevare, et unire la mente nostra con Dio.
Delle parti, et conditioni dell’oratione. Cap. CXXX.
Hor non si appertiene al nostro instituto, il trattare esquisitamente delle parti della oratione, che come si è accennato poco di sopra, sono due, rendimento di gratie et petitione, nè meno è offitio nostro esporre sottilmente molte altre cose, che si possono considerare intorno all’oratione, come per cagion di esempio potiamo dire che vi sono due maniere d’oratione, l’una chiamata vocale, et l’altra mentale, la vocale si fa pronuntiando, et co’l suono esteriore delle parole, ilqual modo si usa più communemente ne i sacri templi salmeggiando, et recitando divote preghiere, secondo la institutione della nostra madre santa Chiesa, et è questo modo di orare grandemente utile ad eccitar la divotione del popolo fidele, nella oratione publica, et nella privata, anchora giova parimente à riscaldare, et infiammare il nostro cuore, acciò sia più disposto alla oratione mentale, la quale è cosi chiamata, per ciò che tacendo la lingua, ò solo parlando alcune poche parole, che l’ardore de lo spirito, mescolate con accesi sospiri à quando à quando spinge fuori, nel resto la mente è quella che ora, nel silentio et nel segreto del cuore, dove Iddio la ode con grandissimo piacere, et