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SECONDO. 107

di Dio, et salute del fratello, detesta, et lascia per sempre il suo peccato.

Alcune altre ragioni contra la maledicenza. Cap. CXXII.

Hor ritornando alle ragioni, et persuasioni del nostro padre di famiglia, non doverà lasciar indietro questa, cioè che de i maledici, detrattori, et riportatori, avviene quello istesso che per proverbio si dice di quelli che disprezzando la legge di Dio, et la propria anima, tradiscono alcuno per far cosa grata ad altri, che il tradimento piace, ma non già il traditore, talmente che quelli istessi, che hanno caro, et approvano il fatto, hanno in abominatione l’autore. Hor questo medesimo interviene al maldicente, et che si diletta di calunniare; percioche chi è colui à cui sia tanto gustoso il mormoratore, che mentre ode le sue calunnie dica tacitamente fra se medesimo, costui è di cosi pessima natura, che quando gli tornarà bene, farà il medesimo et peggio verso di me, et sparlarà con la medesima imprudenza di me in mia absenza, che si faccia hora de gli altri meco. Et con effetto è cosi che questi tali portano, et riportano il più delle volte le lor menzogne da ambedue le parti, ò per accenderli maggiormente d’inimicitia, ò per acquistarsi credito, et gratia con più persone, ò perche tale è la conditione delle lingue maligne, che non hanno più freno, ne ritegno alcuno. In somma non si pensi mai il calunniatore di esser sicuramente amato, ne di dar vera satisfattione, se bene chi lo ode per alcun suo fine, et interesse, mostrasse altrimenti. Che diremo della publica infamia che questi linguacciuti riportano? percioche non possono star lungamente occulti, et spesso vengono à luce le bugie, et gli artificii loro, la onde ne son mostrati à dito, et come nimici di tutti, da tutti sono abhorriti, et niuno si fida di loro, talche vivono una vita infelicissima, piena d’infamia esteriore, et di rimordimento interiore. Con questi, et altri simili argomenti, il padre di famiglia renderà abominevole al nostro giovanetto, ogni maledicenza, et detrattione, infiammandolo ad esser tale, che per vera virtù aspiri di pervenire alla gratia de gli huomini, et all’acquisto de gli honori, et non giamai per via della depressione, et abbassamento del fratello, al qual mezzo si appigliano appunto coloro, che non conoscono in se medesimi qualità, nè merito di esser amati, et honorati.