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SECONDO. 103

onde tal volta un gran ricco donando per esempio cento scudi, donarà meno, che non farà un povero donandone un solo, oltra che il maggior atto di virtù, consiste nell’habito interiore, et nel maggior affetto del cuore, et per parlar christianamente nella maggior carità, et per questi rispetti disse il Salvatore, che la povera vedovella che offerì i due minuti, haveva offerto più di tutti. Ciascuno adunque per povero che sia, può esercitar la elemosina, et quando pure ogni facultà temporale mancasse, certo il farla con l’affetto del cuore, havendo compassione à gli afflitti, consolandoli con parole dolci, et eshortandoli alla patienza, pregando Iddio per loro, et altre cose simili, non ci possono mancar giamai, percioche come santo Agostino dice, niuno può dir con verità, Io non posso amare, et però anchora ciascuno può, et deve fare l’elemosine spirituali, che pendono dal solo affetto interiore, come per donar per amor di Dio à gl’inimici, consigliar fidelmente chi ne ha bisogno, et simiglianti, che si chiamano opere di misericordia spirituali. Ma il glorioso Padre san Gio. Chrisostomo, da un ricordo à i poveri artefici, onde molto facilmente patranno far elemosina anchor temporale. Ne sia di gratia alcuno che reputi leggiero il consiglio d’un tal santo, ma si sforzi di metterlo in prattica per bene dell’anima sua. Ciascheduno artefice, dice egli, quando vende alcuna cosa dell’artificio suo ò in qual si voglia modo prende danaro d’alcun suo lavorio, et fatica, ponga da parte una piccola particella non considerabile, come da noi si diria un baioco, ò un quattrino, et questo sia il danaro di Dio, et lo conservi in una cassetta ò in un bossolo à parte, et non intermetta mai di farlo, et à certi tempi poi lo apra, et dispensi il raccolto à i poveri del Signore.

Del sovvenire in particular i religiosi, et dell’elemosine magnifiche de i ricchi, et potenti. Cap. CXV.

Con questi et altri simili modi, avvezzarà il nostro padre di famiglia, il suo figliuolo ad esser caritativo, non solo verso i poveri che di porta in porta vanno mendicando, ma anchora verso gli occulti, che per una erubescenza degna di compassione si vergognano di chieder elemosina palesemente, et massime verso i poveri religiosi, che per elettione si sono fatti poveri, per rapire più espeditamente il regno de i Cieli, et stanno notte et giorno lodando Iddio, et fanno à noi le grandi elemosine spirituali, delle quali tutti siamo bisognosi, onde molto prontamente debbiamo sovvenirli, et in spetie i nostri parochiani, et pastori che ci ministano i sacramenti, et hanno cura delle anime nostre, et è da dolersi