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SECONDO. | 90 |
anima innocente a mille pericoli, alcuni de’ quali non è pur lecito di nominare. Però ricordisi il padre, che in ogni età deve rilucere nell’huomo alcun raggio di virilità, et non si lasci trasportar dalla piena dell’uso commune, et non accetti facilmente quello che molti, à molti propositi per loro escusatione sogliono dire, cioè, cosi si usa, et cosi si fa; ma guardi, secondo la prudenza regolata dal timor di Dio, et dalla legge di Christo nostro Signore, quello che si deve fare, et quello che i pochi, et migliori de lo stato suo fanno.
Dell’adornarsi delle donne in particulare. Cap. XCIV.
È mia intentione (si come altrove ne ho fatto avvertito il nostro padre di famiglia) che i ricordi che si danno per i figliuoli maschi si devono anchora proportionatamente intendere delle femine; per il che le cose dette di sopra hanno a servire non meno per la education loro, che per quella de’ figliuoli, quanto allo stato, et alla conditione del sesso si conviene. Ma perche il presente ragionamento è de gli ornamenti vani et superflui (abuso commune delle donne) per tanto mi è parso di toccarne qualche cosa in particulare in questo luogo. Io non voglio per hora entrare a disputare se l’ornarsi, et abbellirsi, che le donne communemente fanno, sia peccato grave, ò leggieri, et come et quanto sia, ò non sia degno di escusatione, il qual giuditio lascio alla bilancia, et alla definitione de’ sacri Theologi, et de i savii et dotti confessori; dirò solo, che gli antichi padri, ne i quali riluceva congiuntamente somma dottrina con santità di vita, riprendono conformemente le donne di questo abuso, tra i quali san Gio. Chrisostomo Vescovo di cosi gran Città, et cosi principale come Constantinopoli, et huomo grandemente esercitato nel governo delle anime , invehisce in molti luoghi de i suoi divini sermoni, contra questa licenza de gli ornamenti, et de i belletti; cosa che a i nostri tempi, et spetialmente da pochi anni in qua, in molte Città d’Italia è cresciuta tanto, che havrebbe bisogno non solo di privata buona educatione, ma di publico rimedio. Riprende quel Santo le donne che si dipingono la faccia di varii colori, non contente della forma che loro ha Iddio data, come se fossero migliore artefice, et sapessero, et potessero correggere l’opre di Dio; dimostra che la bellezza è cosa inutile, et pericolosa, et piena di molestie; perchè facilmente, dove ella si ritrova, dà occasione, se non è accompagnata da grandissima honestà, che se ne creda, et se ne ragioni male; et il marito istesso ne vive in gelosia, et pieno di amaritudine, sapendo i molti insidiatori della pudicitia, et maggiormente quando la donna co’l