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LIBRO |
co’l fango dell’impudicitia, ricordandosi che Iddio purità immensa ha preso la nostra carne, et con l’istessa carne virginale ci pasce nel sacramento mirabile della santa Eucharistia.
De i danni che temporalmente apporta la vita impudica. Cap. XC.
Dirà anchora il buon padre de gli incommodi et danni gravissimi che apporta seco il lordo vitio carnale, non solo spiritualmente, ma etiandio temporalmente, imperoche lasciando per hora da parte quanto miserabil cosa sia perdere per un momentaneo et bestiale diletto, la gratia di Dio, et il regno del Cielo, et esser condennato a gli eterni cruciati, avviene spesse volte, che per una breve incontinenza si cade in gravi et incurabil infirmità, che piene di dolori nel corpo, et di vergogna nell’animo rendono tutta la vita infelicissima, et inetta alle attioni civili, et alle operationi di cavalleria, et di gentil’huomo, et ordinariamente gli huomini lussuriosi, sono di corta vita, snervandosi le forze et il vigor naturale, la dove i continenti vivono più sani et lungamente; sono anchora gli huomini casti di ingegno più svegliati, et spiritosi, et più atti a gli studii delle littere, alle giudicature, et a i governi et a tutte le cose, dove fa bisogno d’intelletto, et di prudenza; dove l’huomo carnale s’immerge talmente nel senso, che diventa quasi un bruto, et non sa sollevar il pensiero a cosa alcuna di spirito, ma come porco non trova altro piacere maggiore che starsi nel loto; conciosia che la dilettatione impura, come ben dice un santo dottore, absorbe tutto l’huomo, et questi tali sono pernitiosi Cittadini alla republica, et tanto più quanto sono in maggior grado; percioche è facil cosa con questo mezzo fargli deviar dal diritto camino della giustitia, non meno che l’avaro per la sete dell’oro. Che diremo della perdita della roba? per le disordinate spese che altrui impazzito suol fare per isfogar i suoi disordinati appetiti? che diremo della infamia che ne seguita? percioche gli huomini impudichi diventano favola del vulgo, et l’haver passata la gioventù impuramente è spesso grandissimo impedimento all’acquisto de i debiti honori, con grande abbassamento delle famiglie. Lascio stare di dire delle risse, delle emulationi, et delle mortali inimicitie che nascono per le sfrenate concupiscenze, et come molti sopra presi ne gli infelici adulterii, et stupri restano misera, et vergognosamente feriti, et morti. Ma qual maggior infelicità, et miseria che veder huomini liberi, et di nobil sangue et di alto stato, che hanno molti servitori, et famigliari attorno, nondimeno esser diventati servi, de i servi loro, i quali son conscii, et