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LIBRO |
di Dio, la legge christiana, legge amorosa, et perfettissima volendo tener il christiano lontanissimo da i più gravi peccati, prohibisce le cagioni remote, et per timor di grande incendio estingue sollecitamente per quanto si può, le faville de i nostri affetti. Però il Salvator nostro, parlando in san Mattheo di questo precetto, delquale ragioniamo, disse queste parole:
Havete udito dire che à gli antichi vostri fu detto, non occidere, et chi occiderà sarà reo di giuditio. Ma io dico à voi, che ciascuno che si adira contra il fratello suo, sarà reo di giuditio, et chi dirà al suo fratello, racha, sarà reo del Concilio, et chi gli dirà pazzo, sarà reo et colpevole del fuoco della gehenna. Dalla qual dottrina si comprende, che il christiano non solo si deve guardare dall’homicidio, che in questo genere è l’estremo male, ma dall’ira, dall’odio, dalle parole ingiuriose, dal desideio interiore, et da tutto quello che in qualche modo è via, et dispositione alla morte del fratello. Perilche come è detto mentre il fanciullo non intende anchor la gravezza del male, deve il buono agricoltore spianar le radici del male, et frenar l’ira, et gli altri affetti che sono nel petto nostro, non altrimenti che tante fiere. Sono i fanciulli per natura iracondi, et havendo diversi appetiti, et non li conseguendo, et non potendo per la debolezza dell’età difendersi da molte cose che loro dispiacciono, si accendono a sdegno, et ira, et non havendosi altro modo si vendicano col pianto; per tanto poco avvedutamente fanno coloro che attizzano i fanciulli invitandogli a dir ingiuria, et a percuotere chi gli ha offesi, somministrando esca all’ira, et appetito naturale della vendetta, anzi conviene fare tutto il contrario, et avvezzarli à sopportar alcune picciole ingiurie patientemente et à riconciliarsi facilmente, ilche da quella tenera et semplice età leggiermente si ottiene. Et perche i puttini sono vogliosi, et dimandano molte cose lequali alcuni per non sentirli piangere, subito le concedono loro, onde tuttavia sono più pronti a dimandarne delle altre per la instabilità della fanciullezza, di qui avviene che a poco a poco, diventano tanto amici del proprio volere, che se poi alcuna cosa è negata loro si sdegnano, et si adirano; per tanto è espediente romper i fanciulli nelle voluntà loro, et non permettere che diventino ostinati, et testativi, ma che siano pronti, et agili all’obedienza, et si volgano ad ogni verso, senza sentir durezza, ne passione, non altrimenti che i polledri ben domati, sono obedienti, et leggieri ad ogni piccolo movimento della mano del Cavaliere. Et questa cura , et diligenza è necessario usarla maggiormente con i figliuoli de i gentil’huomini et de i grandii, quali hanno più cose attorno, che nutriscono lo spirito della superbia in loro, come il delicato vestire,