Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
SECONDO. | 76 |
che ogni particular cittadino faccia ne più ne meno, per il Principe, persuadendosi che senza la salute del capo, non possono essere salve le membra. Et perche un buon principe è un dono singulare di Dio, si come all’incontro talhora permette Iddio i principi acerbi, per i peccati de’ popoli, per tanto la santa Chiesa ci ha insegnato à pregar per loro, acciò reggano il popolo di Dio con giustitia et con pace, la onde san Paolo scrivendo a Timoteo lo ammonisce che si facciano orationi, et preghiere per i Rè, et per tutti quelli che sono posti in altezza, et Signoria, acciò dice l’Apostolo, possiamo menar vita quieta, et tranquilla in ogni maniera di pietà, et santità. Buono adunque et laudabile instituto sarà del padre di famiglia avvezzar i figliuoli a render a i superiori questa spetie di honore veramente christiana, cioè di pregar Dio per la vita, et salute loro, et per il buono stato et felice reggimento publico, acciò salvo il nocchiero la nave si conduca prosperamente in porto.
Dell’honore verso i maestri, et i vecchi. Cap. LXXIV.
Dalle cose dette di sopra si raccoglie a bastanza, come si debbono avvezzar i fanciulli a riverir i maestri, che tengono luogo di padri et i vecchi anchora, et veramente et per carità christiana et per beneficio della patria, dovria ogni cittadino di matura età et maggiormente i vecchi a i quali la barba bianca et la gravità senile concilia autorità, dovriano dico riputar tutti i fanciulli, et giovani per figliuoli, et sempre che fosse bisogno grave, et dolcemente ammonirgli, et ritirargli dalle leggierezze giovanili, quali spesse volte si veggono fare per le vie, et luoghi publici dalla gioventù poco costumata, perilche acciò la correttione possa esser più fruttuosa, et efficace, è molto necessario habituarsi dalla fanciullezza per mezzo della buona educatione, a portar riverenza a i vecchi non altrimenti che se fossero padri, ilqual costume si legge esser stato molto osservato da i Lacedemonesi, Republica già molto famosa, et piena di buoni instituti, et di grande stima, et potenza tra i Greci, et si racconta uno essempio a questo proposito che per haverlo gli antichi scrittori reputato degno di memoria forse non sarà senza frutto il referirlo in questo luogo. Si celebrava in Atene Città principalissima della Grecia una solenne festa, et spettacolo, alquale era congregata grandissima moltitudine et di cittadini et di forestieri. Avvenne che un vecchio cercava un luogo da sedere come gli altri havevano, ma per la molta calca non gli veniva fatto di ritrovarlo, onde molti se ne ridevano, et lo motteggiavano, et passando egli per il Theatro arrivò in parte dove sedevano alquanti giovani