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SECONDO. 70

vita, et prender materia di edificatione. In somma lo scopo del padre di famiglia, deve essere di spender egli, et tutta la famigliuola sua il giorno santo del Signore santamente si che venuta la sera non habbia rammarico di haver offeso Dio, quando meno dovea, ma più presto habbia consolatione di spirito, et gaudio interiore, et ne renda con tutta la casa gratie à Dio, dalla cui gratia rinfrescato, et come rinovato, si prepari lietamente ne i giorni seguenti di lavoro, alle solite fatiche.

Di alcuni abusi, et irreverenze che molti commettono ne i giorni festivi. Cap. LXV.

Si è detto, che nel precetto della osservanza delle feste, si prohibisce espressamente il fare opere servili, et manuali, et mercenarie, non perche di loro natura siano male, onde negli altri tempi lecitamente si fanno, ma perche ci distraggono dal culto divino, che è il fine di questo precetto, però grande è la cecità et miseria di coloro, i quali, ò non pretendono alcuna cosa nel giorno di festa, che il cessare dalle fatiche ordinarie, ò quello ch’è peggio, si danno allhora ad ogni licenza, et dissolutione, come se quello fosse il proprio tempo assegnato per allargare il freno alla carne, et a tutte le illecite voluttà, non si accorgendo, che niuna opera è più servile che il peccato, delquale è scritto, chi fa il peccato, è servo del peccato, ne è operatione alcuna quantunque mecanica, et bassa, che tanto ci distragga da lo studio delle cose divine, quanto il peccato, ilquale non solo ci disvia, ma totalmente ci disgiunge dall’amore, et unione con Dio. Per tanto è cosa grandemente lagrimabile il veder quanto poca osservanza sia communemente nel popolo christiano, del giorno della festa, et in quanti modi si offenda la divina Maestà, in quel tempo che spetialmente è stato deputato per honorarla. Lascio stare di quelli, che comprano, et vendono, et lavorano a prezzo, et fanno lavorare altrui, lascio alcuni altri, che per lievi cagioni non vanno pur a udir messa, ma chi potrà tacere di coloro, che aspettano la Domenica per immergersi nel fango di tutte le libidini? allhora si profana il tempio di Dio con sguardi pieni di lussuria, et si gettano gli huomini volontariamente nelle fiamme dell’inferno, et guardando fissamente gli obietti proportionati alla nostra fragile natura, restano miserabilmente feriti, et se ne compiacciono, et usano ogni artifitio per tirar alcuna semplice verginella, o altra anima innocente nella medesima perditione. Io non voglio esaggerar in questo luogo, la gravità di tanto peccato, come potrei, et forse dovrei, ma basti il dire che se