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LIBRO

le più gravi perdite, et scapiti maggiormente. Per tanto il nostro buon padre di famiglia sollecito della salute propria, et di quella de i figliuoli, dapoi che per gratia di Dio havrà bene, et christianamente dispensata la mattina, darà perfettione all’opera cominciata, continuando à dispensar bene, et santamente quello che resta del giorno, ricordandosi ch’Iddio nell’antico testamento, haveva ordinato, che si offerisse a S. M. sacrifitio matutino, et sacrifitio vespertino. Adunque andarà compartendo il tempo in varii esercitii virtuosi, ingannando utilmente il giovanetto, percioche la varietà delle cose ricrea l’animo, et la seconda operatione spirituale, è come un riposo della prima, percioche non si nega la ricreatione, anzi è utile, et necessaria, come si dirà in altro luogo più distintamente, ma chi ha fatto il gusto alle cose di Dio, mentre passa da una all’altra, ritrova come si è detto, campo da ricrearsi. Per tanto dopo il mezzo giorno, sopraviene opportunamente l’hora della dottrina christiana, la quale hora si deve procurare che sia grata al fanciullo, ilche succederà facilmente mentre vede che il padre , et la madre lo commendano di haver bene imparato, quando tal volta ne riferisce alcuna parte, et per autorità del padre esercita in casa l’offitio del maestro, insegnando alle sorelle, et fratelli minori, et riportando oltre la lode, laqual deve esser moderata, et grave, alcuni premii fanciulleschi; succedono poi i divini offitii del vespero, et dove se si può haver lettione della sacra scrittura, non è da mancare di udirla, perche et quella portione di tempo si passa senza noia, et si honora grandemente Iddio, et si da cibo, et nutrimento salutifero all’anima. Si fanno anchora in alcuni luoghi delle processioni, et si cantano Litanie, et laudi, ad honore di Dio, et della Beatissima Regina del Cielo, allequali il nostro buon padre, co’l suo figliuolo, doverà intervenire con ogni divotione, et cosi a poco si avvezzarà il fanciullo a star volentieri nella casa di Dio, et a gustar del canto Ecclesiastico et delle venerande cerimonie de i sacri offitii, degni di vero christiano, et si viene a tale con la frequenza de gli atti, et con il buon habito acquistato suavemente, che non solo non è molestia, anzi è sommo diletto occuparsi nelle cose sopradette. Et perche ne i giorni di festa, dedicati per gloria di Dio, deve maggiormente uscire in atto la pietà christiana, sarà idoneo tempo, di visitar infermi, et ne gli hospitali publici, et nelle case private, et massime i poveri et afflitti, sollevando il bisogno loro per quanto si può, et consolandoli con dolci, et affettuose parole, dando ad intendere al fanciullo, come nella persona loro si visita Christo, ilquale renderà larghissima mercede di questa, et altre opere simiglianti di carità, et misericordia. E utile anchora, andar per diletto a i luoghi dei religiosi, dove sono chiostri, et giardini dilettevoli, et si ha occasione di ragionare con alcun padre di santa