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SECONDO. 67

impudichi, ma concludendo, dico ch’è cosa da fare per dolore spezzar un cuor di pietra, à veder la irreverenza grande, con laquale molti di nome, et di professione christiani, stanno alla messa, come se si trattasse cosa da scherzo, et non la più alta, et misteriosa attione della nostra religione. Et per tanto il nostro buon padre, instruirà il figliuolo a star con ogni attentione, tutto unito, et fisso all’operatione del santo sacerdote accompagnandolo di parte in parte, come per esempio nella confessione generale, nel rendere il saluto, quando il prete dice Iddio sia con voi, et quando invita il popolo dicendo, orate fratelli, acciò il mio sacrifitio, et il vostro sia accettabile innanzi a Dio, si deve humilmente pregar Iddio che dia abondanza della divina gratia al suo ministro, et esaudisca le sue preghiere; parimente quando il sacerdote dicendo con voce alquanto elevata, Memento Domine, ora per i vivi, et poi per i morti, cioè prima, et poi della consecratione della santissima Eucharistia, deve anchor il devoto christiano far il medesimo, raccomandando a Dio se medesimo, et i suoi congiunti, et tutta la Chiesa, et similmente non si deve scordar giamai le anime di purgatorio, et in somma a passo per passo deve conformarsi co’l sacerdote, et chi è simplice, et non apprende tanto distintamente ogni cosa, almeno in generale habbia questa intentione, attendendo però sempre quanto più si può a quello che il sacerdote fa, perilche in quel tempo per ventura maglio saria, differir certe divotioni che alcuni hanno, come di recitar le Litanie, et sette salmi, et le hore della Madonna, se bene sono cose laudabili, et sante, et sono tal volta anchora nella messa istessa, una maniera di rimedio contra la distrattione, massime mentre il sacerdote ora con silentio. Finalmente intenda il buon padre et procuri che lo intenda, come, et quando potrà, anchora il figliuolo, che anchor essi nel modo loro, offeriscono al padre eterno quella tremenda oblatione, et non sono otiosi spettatori, ma cooperatori, et adiutori del ministro publico, con i santi desiderii, con la uniformità della intentione, et con la fervente oratione; perilche meritano riprensione alcuni, che non solo non aiutano, ma perturbano il sacerdote, et fra questi ve ne sono di quelli, che affettano di parer più devoti de gli altri, et corrono i primi per star molto vicini all’altare, et nel tempo che si legge il vangelo, si accostano con l’una orecchia, et con un modo tale, che mostra più presto ardire, che riverenza; altri guardano fisamente nel viso al prete, i quali mostrano bene di non intendere, quanto gran cosa si tratti in quel punto dal sacerdote, al quale non si dovria dar occasione alcuna di distrahersi, percioche anchor egli è huomo, circondato d’infirmità, et molte sono le insidie di Satana. Sappia adunque il nostro