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SECONDO. 65

Iddio a compassione verso di noi, coviene che anchora noi siamo compassionevoli verso il prossimo nostro, ilche dovendosi far sempre, è giusto che spetialmente si faccia quando andiamo a dimandar aiuto, et misericordia da Dio, nella casa sua, della quale i poveri sono come portinari, che ci aprono la prima entrata, et quell’affetto di pietà che usaremo con loro, ritrovaremo da Dio, percioche è scritto, Beati i misericordiosi, perche anchor essi conseguiranno misericordia. Hor io so bene che un piccolo fanciullo, non è cosi presto capace di queste, et altre si fatte cose, le quali si dicono per instruttione del padre, acciò poi egli le insegni al figliuolo quando di mano in mano vedrà in lui maggior capacità, et dispositione. Ma in tanto conviene assuefarlo molto per tempo alla compassione verso i poveri, et à dar loro volentieri elemosina, il che non sarà difficile, vedendo l’esempio del padre, et invitato da lui con dolci parole a cosi fare, prendi figliuolo, et da questa elemosina al povero, vedi, in lui habita Christo, Christo è quello che stende la mano, et te la renderà abondantissima in cielo, anchor noi riceviamo ogni giorno grande elemosina da Dio, et altri simili concetti, che lo Spirito di Dio somministra, et ogni giorno si odono da i santi predicatori, et ne sono pieni tutti i libri. Concludiamo in una parola, che lo aspetto miserabile de i poveri, allo entrar della Chiesa, apporta non mediocre materia di instruttione, et di christiana educatione. Entrando poi nella Chiesa ha da procurare il padre, che il fanciullo servi una certa gravità, et modestia, et con un certo raccoglimento, et timor santo, riconosca la veneratione di quel luogo; guardisi adunque il padre di non ci entrare egli ridendo, o parlando alto, come tal’hor si suole, ò guardando quà, et là, anzi se pur per via fosse andato alquanto distratto, subito nello ingresso della Chiesa si raccolga, et mostri in se stesso una compositione, che mova il figliuolo ad imitarla; che se entrando nella camera dove è il principe, si sente non so che di spavento, et si sente altrui tutto commovere a riverenza, quanto più debbiamo vestirci di questi affetti, entrando nella casa del sommo Re della gloria? Giovarà anchora per moversi interiormente à questo spirito di riverenza, proferir nell’ingresso del tempio, con sommessa voce, alcun versetto de i salmi, come per esempio quello che dice: Domum tuam Domine decet sanctitudo, Signor nella casa vostra si deve star con santità, et rispetto, et quell’altro, Domine in multitudine misericordiae tuae, introibo in domum tuam adorabo ad templum sanctum tuum in timore tuo, cioè Iddio mio le cui misericordie sono innumaerabili, io entrarò nella casa vostra pieno di timor religioso, et filiale per adorarvi, et altri simili.