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SECONDO. 56

tenga da loro lontanissimi gli occhi de i figliuoli, se bene fossero di eccellenti maestri, et di singulare artifitio, et ricordisi che se l’oro, et le gemme che non sono altro che poca terra corruttibile, si guardano sotto tante chiavi, et si tengono lontane, et nascoste da gli occhi altrui per evitar ogni pericolo, quanto più si deve fare questo in custodir la purità d’un fanciullo, et d’una verginella, acciò il diavolo non la rubbi? voglio dir che niuna cautela deve parer soverchia, in cosa tanto importante, quanto è l’anima, et la salute de i figliuoli.

Del secondo precetto, non prendere in vano il nome dello iddio tuo, et come si honori, il nome di dio. Cap. XLIII.

Il precetto della legge, che segue nel secondo luogo, ha molta vicinità, et congiuntione col primo, percioche dopo il culto, et l’honore che debbiamo render à Dio, seguita necessariamente, che debbiamo anchora honorare il suo santissimo nome, cioè Iddio istesso, la cui immensa Maestà, per alcun nome ci è significata, se ben niun nome la può esprimere à bastanza. Contiene questo secondo precetto due parti, nella prima ci è commandato di honorar il nome di Dio, ilche si fa in molte maniere, come poi dimostraremo; nella seconda ci è prohibito il disprezzo del nome divino, ilche parimente in molti modi può avvenire.

Et perche il buon padre di famiglia intenda almeno in parte, come convenga ammaestrar il figliuolo, acciò riverisca piamente il santo nome di Dio, et si guardi dal contrario, discorreremo brevemente per le due parti del precetto. Dico adunque che colui honora il nome di Dio, ilquale liberamente lo confessa nel conspetto de gli huomini, etiandio con pericolo della vita, quando cosi fosse necessario.

Similmente colui, che ode humilmente la parola di Dio, et prende diletto di saper la sua divina voluntà, con desiderio di eseguirla.

Si honora anchora il nome di Dio, laudandolo divotamente con orationi, et salmi, et altre preci, secondo che Christo nostro Signore, et la santa Chiesa ci hà insegnato.

Grandemente si honora il nome di Dio, quando, et nelle cose adverse et nelle prospere, lo laudiamo, et benediciamo.

Et parimente quando essendo tribolati, et afflitti, ò nel corpo, o nello animo, invochiamo con divoto affetto il divino aiuto, acciò il Signore ci dia patienza, et ci liberi, secondo il beneplacito della sua santa voluntà.

Appertiene medesimamente all’honore del nome divino, quando per confirmatione