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LIBRO

volentieri a confessare il proprio peccato; anzi tanto siamo lontani dallo accusarci, che subito troviamo ragioni apparenti, et mille argumenti per escusarci; il che habbiamo per antica heredità di Adamo, il quale interrogato da Dio, perche havesse mangiato del pomo vietato, in luogo di confessare il suo delitto, et chiederne perdono, lo rigittò nella donna, et poco meno in Dio medesimo, dicendo: La donna, la quale tu m’hai data per compagna m’ha dato del pomo. Hor, come io ho cominciato a dire, alla nostra carne pare un grave giogo la confessione; et il demonio astutissimo, perche non si esca da suoi lacci, quella vergogna che toglie prima al peccatore acciò commetta il peccato, cerca di rendergliela da poi che l’ha commesso, si che ò lo escusi, ò non lo confessi. La onde è necessario cominciar a buon’hora ad avvezzar il fanciullino a portar il giogo suave del Signore; non altrimenti che si faccino i bifolci, i quali à i vitelli piccoli, destinati all’aratro, pongono alcuni collari leggieri di vimini, et poi tuttavia li fanno alquanto più gravi, acciò poi riesca loro men pesante, et manco noioso il vero giogo. Conduca adunque il buon padre, spesse volte il figliuolino à i piedi del confessore, quivi in atti, et parole di penitente, secondo potrà esser capace, impari a poco a poco la santa humiltà, stando in ginocchione divotamente, percotendosi il petto, et baciando la mano al prete, et prendendo la sua benedittione. Et nel resto il confessore lo confortarà dolcemente alla virtù, promettendogli che Giesù Christo gli darà il paradiso se sarà buono, et obediente al padre, et alla madre. Et dopo questo gli farà fare alcuna cotal penitentiola puerile, per introdurlo a poco a poco a far a suo tempo prontamente le vere satisfattioni, et brevemente lo instruirà con altre simili maniere, come meglio parerà alla prudenza di esso confessore, il quale non reputarà per cosa leggiera, nè di piccolo momento, lo inserir per questa via nell’animo del puttino, come in un terreno molle, i semi del timor di Dio, che con la divina gratia produrranno poi grandissimo frutto.

Di quanta importanza sia un buon confessore, et padre spirituale. Cap. XXVI.

Non si può considerare, nè riferir senza dolore, che gli huomini communemente nelle cose della carne sono prudentissimi, et in quelle dello spirito, et della salute loro poco avveduti, et negligentissimi, si come ad altro proposito si è toccato di sopra. Di qui è che per la sanità corporale si procura un medico eccellente, non perdonando a spesa, et si cerca che habbia perfetta cognitione della nostra complessione, et si discorre seco