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LIBRO

prontamente, et con diletto faranno quello che vedranno fare a i padri, et alle madri loro.

Di alcuni che non approvano il communicarsi spesso. Cap. XXIII.

E cosa lagrimabile, che tra coloro che hanno titolo, et professione di esser seguaci di Christo, si trovino alcuni, iquali pregiandosi del nome, nondimeno nell’opere, et ne gli effetti si vergognino di apparir christiani, dellaqual vergogna vitiosa, et pernitiosa, si parlò non molto di sopra. Et di questi ve ne sono di due maniere, percioche alcuni conoscono, et approvano il bene, et eleggono di volerlo fare, ma per una certa pusillanimità, et timore di essere mostrati à dito non ardiscono scoprirsi per veri discepoli di Christo et per fideli osservatori della sua dottrina, ma sono a guisa di Nicodemo, che occultamente, et di notte conversano, et trattano co’l Salvatore, et di mezzo giorno con i Farisei, cioè con gli huomini peccatori, et amici della gloria del mondo.

Ma di peggior sorte sono quegli altri, che disprezzano, et motteggiano le operationi di vero, et pietoso christiano, ilche fanno non tanto per difetto di fede, che già non meritariano nome di fideli, et di catholici, ma per non guastarsi co’l mondo, et per più licentiosamente servire à gli appetiti, et desederii della carne. Et come che deridano molti esercitii della pietà christiana, riputandoli cose da donnicciuole, et da gente bassa, et semplice, fanno in particulare una certa quasi professione di non approvar il tanto frequentare i sacramenti santi, della confessione, et communione, dicendo che basta osservar il precetto di confessarsi, et communicarsi una volta l’anno, il che se la Chiesa non li constringesse co’l timor della pena, forse ne ancho farebbono, ma di vantaggio voglion parer savii, palliando la lor poca divotione, con una stolta prudenza, et con una falsa, et simulata riverenza, discorrendo che non conviene contrarre tanta famigliarità, et domestichezza con Dio, come se bene alcuno ci potesse avvenire, senza esser domestici di Dio, et senza essere uniti con esso lui, quanto più si può. Ma s’io non erro, la più vera cagione di questo lor timore, di diventar troppo famigliari con Dio, è perche non voglion allontanarsi da un’altra famigliarità, che troppo lor piace, cioè dalla stretta intelligenza, et liga che tengono con la libertà della carne, et col mondo, et con le disordinate concupiscenze.

S’aggiunge che questa è una delle astutie di Satana, ilquale non potendo patire che l’amor di Dio verso gli huomini, sia arrivato à tal segno, che non solo si sia fatto