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antologia poetica provenzale | 91 |
— Anen, vous autre un fiò de broundo!
Si man soun frejo coume l’oundo!
E d’enterin, Tistoun la soundo
E l’escaufo, e ié parlo, e noun pòu tempouri...
Mai adeja la bauco tubo
Veici que la ramo s’atubo
E la flamo petejo en mountant vers lou cèu:
Es uno plueio de belugo
Que desparèisson coume à plugo
E que sa darta n’esbarlougo,
Amaga dins lou nis, mai d’un pichot aucèu.
Davans aquéu fougau pourtado,
A la perfin es rescaufado,
La mignoto, e repren à cha pau si coulour.
Soun calignaire l’a sentido
Que revenié mai à la vido,
E soun amo n’es tant ravido
Qu’es à soun tour à-n-èu de perdre sa calour.
Andiamo, voi, un fuoco d’erbe e di rami, le sue mani sono fredde come l’onda, ed intanto Battista le sta presso, la riscalda, le parla e non può star muto.
Ma già l’erba secca fuma ed i rami s’accendono, la fiamma scoppietta, salendo verso il cielo. È una pioggia di faville che spariscono come per incanto e il loro chiarore sveglia gli uccelli raccolti nei nidi.
Innanzi a quel focolare infine si riscalda la piccina e riprende a poco a poco i suoi colori. Il suo amante ha sentito che ritornava già alla vita, e l’anima sua n’è tanto rapita, che alla sua volta perde il calore.