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antologia poetica provenzale | 81 |
Qu’en vòsti souloumbrous e sublimi repaire,
leu trobe la calamo agusto e la baudour,
Mountagno magnanimo, ounte trèvon mi paire,
Purifìcas ma vido à vosto resplendour.
Contro li passioun mermo e lis ànci fatalo
Que voste nouvelun me fague tièr e fort.
Castelar di Faidit, bouscarasso inmourtalo,
A l’amo dóu faidit largas lou reconfort (1).
Escale pivela vers l’azur que dardaio,
E di maméu de vido, o mountagno, amoundaut,
Sènte espila bouiènt pèr la roujo bataio,
En moun cor coumbouri lou sang de Calendau.
(op. separato))
.
Che nel vostro rifugio d’ombra misteriosa e sublime, io trovi la calma augusta e la gioia! Montagne magnanime, ove errano gli spiriti dei miei padri, purificate la mia vita al vostro splendore. Contro le passioni spregevoli e le paure fatali, che la vostra eterna giovinezza mi renda fiero e forte! Cittadella dei Faidits, foresta folta ed immortale, versate il conforto nell’anima del Faidit. lo salgo affascinato verso l’azzurro raggiante e dalle mammelle della vita, o Atontagna, nel mio cuore bruciante sento zampillare bollente per la rossa battaglia, il sangue di Calendal. 1 Faidit — Banditi per causa religiosa del secolo XII, che si rifugiarono nei boschi. 6