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antologia poetica provenzale | 67 |
— Au mitan di margarideto,
l’a ’n rousié, avau, dins lou ben,
Sara tiéu. La pauro malauto
N’aguè tant de countentamen
Que li rouito, un pichot moumen,
l’enflourèron, si pàli gauto.
Despièi aquéu jour benesi.
La mignoto à l’aubroun anavo
Chasco semano, e l’arrousavo
A l’amira prenié plesi.
Soun bonur fuguè qu’un mirage:
Es vengudo la traito mort
E l’a daiado, o tristo sorti
A la tèndro flour de soun age.
Aro lou rousié ’s sus lou eros:
Embouquetado sus li branco,
S’espandisson li roso bianco
Que recuerbon la crous de bos.
(Armano prouven(au). |
In mezzo alle margheritine, v’ha un rosaio, laggiù nel prato, Sarà tuo. La povera ammalata n’ebbe tanta contentezza che di rosso per un momento si tinsero le sue pallide guancie. Da quel giorno benedetto, la piccola, all’imbrunire, andava ogni settimana e l’inaffiava e ad ammirarlo avea diletto. La sua felicità fu un miraggio; è venuta la morte traditrice, e l’ha falciata, o triste sorte, nel tenero fiore degli anni. Ora il rosaio è sulla fossa attorcigliato sui rami, e si rallargano le rose bianche, che ricoprono la croce di legno