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antologia poetica provenzale | 51 |
Henri Bouvet
1850-1905.
LIS ARLATENCO.
Couneissès-ti la vilo gaio
Que dins lou Rose se miraio,
E qu’ un bèu jour
De Roumo grando estèn vassalo,
Prenguè mantèu, raubo pourpalo,
E resplendour?
L’atroubarès sèmpre mai jouino
Au mìtan de si gràndi rouino
1 tencho d’or,
E veirés uno meraviho
Dins Arie en rescountrant si fiho,
Aquéu tresor.
Vous l’an cantado sus la Uro
Sa bèuta, que l’on ademiro,
E l’escoultour
LE ARLESIANE.
Conoscete la città gaia, che si specchia nel Rodano e che un bel giorno, essendo vassallo, della grande Roma, prese il mantello, la veste di porpora e lo splendore? La troverete sempre giovane in mezzo alle sue grandi ruine, dai riflessi d’oro. E vedrete una maraviglia, in Arles, incontrando le sue fanciulle, quel tesoro 1 Ve l’hanno cantata sulla lira, la loro beltà che tutti ammirano e lo scultore