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antologia poetica provenzale | 47 |
E de pertout, de rode en rode.
Ounte que passe, ounte que rode,
Mi souveni, galouiamen,
Coume d’aucèu, parton à bando;
Moun cor tresano, e moun su landò,
Embriai de si cascaiamen.
Ah! vous aqui fòlis annado!
Ounte es, ounte es qu’erias passado.
Grand risouiero à péu bloundin?
Fado di caro esbléusissènto.
Ah! vous vaqui trefoulissènto!
Rèino de joio e de dindin!
Sias toujour fresco, acoulourido
La bouco e la tèsto flourido.
Sias bèn li chato dóu printèms:
Sias bèn li divesso amarvido,
Que perseguen dins nosto vido,
A bon rescontre, o marrit tèms!
E dappertutto, di luogo in luogo, ove che passi, ove che giri, i miei ricordi allegramente, come uccelli, partono a frotte, il mio cuore balza e il mio pensiero corre, ebbro dei suoi stessi fulgori. Oh! eccovi anni di follia; ove sei, ove sei (già svanita) o sorridente, dai capelli biondi? fata dal volto abbagliante; ohi eccovi qui, viventi regine di gioia e di allegria... ^ Siete sempre fresche, colorite, le labbra e la testa fiorita, siete veramente le fanciulle della primavera; siete bene le dive diligenti che presiedono nella nostra vita a buone vicende o a cattivi tempi.