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442 | antologia poetica provenzale |
Festejem l’amour e lou gai printéms,
L’amour que nourris touto ideo bello
E de so pus vielh fa causo nouvello.
O Maio, saluti Fougis, marrit tèms!
La niboul s’escarto, e coumo en capello
L’astre-rèi se mostro, am sa ribambello
De sagetos d’or, creman, dardaihan;
E jusqu’al tremoun s’en va varalhan
Lou Diéu pouderous que nous enmantello.
Aitai dins lou cor, trepan e cantari
Habem jouino Maio e Afuso pieucello,
Un doublé sourel que nous ensourcelho!
(S." D. di Béziers (Hérault) ( Op. separato))
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Festeggiamo l’amore e la gaia primavera, l’amore che nutrisce ogni bella idea, e delle cose più vecchie fa cose nuove. O Maia, salute! Fuggite bufere I La nube sparisce, e come in una cappella, l’astro-re si mostra colla sua moltitudine Di frecce d’oro, brillando, dardeggiando, e sino al tramonto va pavoneggiandosi il Dio potente che ci copre d’un mantello. Cosi nel cuore, che s’agita e canta, abbiamo la giovane Maia e la vergine Afusa, un doppio sole che ci inebbria.