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328 | antologia poetica provenzale |
REVENGE!
Sus un viàgi de garbo rousso
Zino revenié dei patun;
Soun péu d’un diadèmo bruii
Cenchavo sa testèto doufo,
E caressado dóu souléu
Aurias di l’antico divesso
Dei meissoun, tant sa poulidessu
Fasié d’elo un flarne moussèu.
E devié pantaia, la bello,
Car sa bouqueto sourrisié
E soun pur regard si perdié
Dins quaucu vesien tendrinello.
Or si trovo que justamen.
pi; ire, qu’éu tambén garbejavo,
En séns countràri caminavo
Acavautant soun cargamen,
RAPPRESAGLIE!
su d’un carro di rossi covoni, Teresina tornava dalle paludi, i suoi capelli d’un diadema bruno cingevano la sua testolina dolce. E sotto le carezze del sole, avreste detto eli ella fosse l’antica Dea delle messi, tanto i suoi vezzi faceano di lei un bel boccone, E dovea sognare la bella, perché la sua piccola bocca sorrideva e il suo sguardo puro si perdeva in qualche tenera visione. Ora accadde che giusto, Pietro, che lui pure trasportava dei covoni in senso contrario, camminasse a cavalcioni al suo carico.