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326 | antologia poetica provenzale |
J. Fallen.
(1863).
UNISSEN-NOUS!
Au tèms que jaunisson lei fueio
E que clinant souto lou vènt-terrau,
L’aubriho deja si despueio.
Un de-matin s’entènde au rounfle rau
Dóu ventaras que s’enmalico
S’entre-mescla la cridadisso
D’un voulatun innoumbrable e lóugie
Que virnutejo autour dóu vièi clouchie.
1 ei barbei ròu de la countrado,
S’enfugissènt davans lei proumió Ire.
Batoli aqui la rampelado
E van lampa vers lei pals d adre:
A-n-un signau qu’élei se dounon,
Per la partènço s’amoulounon,
Puei vias subran soun vouele espetaclous
S’esbéure alin dins l’ourizount brumous.
UNIAMOCI!
Nel tempo in cui ingialliscono le foglie e ehe, cunrandosi sotto il vento di terra, gli alberi già si spogliano un mattino si sente al soffio rauco del gran vento in collera unirsi lo schiamazzo d’un volo innumerevole e leggiero di uccelli che girano attorno al vecchio campanile. Le rondini della contrada tuggono innanzi ai primi freddi battono qui l’appello e vanno a vivere ne. paesi meridionali. Ad un segnale che si danno, si riuniscono perla partenza, poi vedi tosto il loro volo marav.ghoso sperdersi lontano nel nebbioso orizzonte.