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320 | antologia poetica provenzale |
3. LOU CASTÉU DE JULHANS.
Dins la sourno fourèst, en pieno soulitudo,
S’enauro lou castèu Jei Segne de Julhans,
D’autourousei paret marcon la servituJo
Dei siede qu’an treva sei noble Castelan.
Lou site n’es feroun, la vido li preludo
Coumo dins un desert dóu pats african;
Mai, coumo eila, vesès d’ouasis de quietudo
Que lou tremudon leu en un béu nis galant.
Dins sei rlchei valoun. la frucho d’Esperido
Si mesclo ei boutoun d’or coumo à la margarido;
E sei riéu cristalin vous inurmuron d’amour.
Dins la plano s’ausi lou cant de 1 auceliho,
Que vous dis qu’atrouvas aqui, dins la rami ho,
L’ami lou mai requist, vertadié grand Signour!
(Id„ id.). ( Op. separato).
3. IL CASTELLO DI JULHANS.
Nell’oscura foresta, in piena solitudine, s’innalza il castello dei Signori di Julhans; orgogliose muraglie attestano il servaggio dei secoli che han pesato sui nobili castellani. 11 luogo è selvaggio, la vita vi si manifesta come nel deserto del paese africano, ma, come là, vedete òasi di tranquillità che lo trasformano in un bel nido galante. Nei suoi ricchi valloni il frutto dell’Esperidi si confonde ai bottoni d’oro, come alla margherita, ed i suol rivi cristallini vi parlano d’amore. Nella pianura s’ode il canto degli uccelletti, e vi dice che qui trovate, in mezzo agli alberi, l’amico piu eletto, vero gran Signore!