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antologia poetica provenzale 309

Pierre Bertas

(1859).

CANSOUN.

Ahissi la Vióuleto o Baimi à la foulié.
Voueli l’hai, l’ahissi e, souto mei soulié,
Per estoufa sa vouas qu’ un vènt de pertout pouarto
L’escrasèri sènso respèt
Mai las 1 a perfuma moun pèd
E soun perfum semblo un regrèt:
Lei vióuleto soun-ti l’amo deis amour mouarto?
Tè, cuhirai la Roso, agradanto à moun nas;
O, voueli la cuhi per entloura moun jas
Mai ma man a sauna de sei grafignaduro;
Ero que de sang sa coulour,
Bessai lou sang de ma doulour,
E soun perfum èro un vin lourd:
La Roso serié-ti l’amour qu’ enea suduro!


CANZONE.

Odio la violetta o l’amo alla follia, voglio odiarla, l’odio, e sotto i miei piedi, per soffocare la sua voce, che un vento porta da ogni lato, la schiacciai senza rispetto: ma ohimè! essa ha profumato il mio piede e il suo profumo sembra un rimpianto. Le violette sono forse l’anima dei miei amori morti? Ecco 1 coglierò la Rosa, gradevole al mio odorato, si, voglio coglierla per fiorire il mio letto. Ma la mia mano si è insanguinata per le sue graffiature, il suo colore non era che sangue, il sangue del mìo dolore, e il suo profumo era un vino greve. La Rosa sarebbe forse I amore che sussiste ancora?