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antologia poetica provenzale | 14 |
Paul Arène
1843-1896.
RAUBATÒRl.
S’ aviéu un long mantèu brouda
Coume l’aviè La Belaudiero,1
M’aplantariéu dins ta carriero
A chivau, souto toun barda.
Violo i det, espaso au cousta,
Te diriéu ma cansoun rediero:
Sarias dous pèr m’ausi canta:
Tu ’mé l’estello matiniero.
RATTO.
Se avessi un lungo mantello ricamato, come l’aveva La Bellaudière, mi fermerei nella tua via, a cavallo, sotto il tuo balcone.
La viola tra le dita, la spada al fianco, ti direi la mia novella canzone. Sareste in due a sentirmi cantare: tu e la stella mattutina.
- ↑ Bellaud de la Bellaudière (1532-1588) detto Ιl Malherbe provenzale, fu il lontano precursore della restaurazione letteraria; nacque a Grasse e le sue opere furono riunite sotto il titolo di Obros e rimos prouvensalos (v. Manuale, pag. 10).