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186 antologia poetica provenzale


LA MORT DE MIRILLO.

Au pat’ s dis arance, à l’ouro
Que lou jour de Diéu s’esvapouro,
E que li pescadou, qu’an cala si jambin,
Tiron si barco à la calanco,
E que, leissant parti la branco.
Sus la cabesso, vo sus ranco
Li chato en s’ajudant, cargon si plen gourbin,
Di ribo ounte l’Argèns varaio,
Di plano, di coulet, di draio,
S’enausso peralin un long Cor de cansoun.
Mai belamen de la cabrano,
Cant d’amour, èr de canto-bruno,
Pau-à-pau dins li colo bruno
S’esperdon, e vèn l’oumbro emé la languisoun.


LA MORTE DI MIRELLA

Nel paese degli aranci, nell’ora in cui il giorno di Dio declina, quando i pescatori, avendo tese le loro reti, tirano le barche al ricovero delle rocce, e che lasciando di spogliare i rami, sulla testa o sul fianco le giovani, aiutandosi, caricano le loro ceste piene. Dalle rive ove l’Argens serpeggia, dai piani, dalle colline, dai sentieri, nelle lontananze s’innalza un lungo coro di canzoni. A\a belati di capre, canti d’amore, arie di zampogne, a poco a poco nelle montagne brune si perdono e regna l’ombra e la malinconia.