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antologia poetica provenzale | 123 |
Antonia Glaize
1833.
LOU DRE.
lé dison Dre, tout-just coume se dis dóu tra
Que vai dre davans éu sènso vira de caire:
Aquest per ié regia lou camin que tara
lé fau rèn que dous poun, e dous poun n’a pas gairei
A\ai lou Dre, soun camin quau lou recouneira?
Duro obro, mis ami 1 L’ome es pas proun luchaire
Pèr tria lou bon gran e lou ben separa
Dins lou mescladis dis afaire.
Prenès un ome brave, ounèste emai fidèu....
Sufis pas: mai d’un cop prendra per co que dèu
Acó qu’a lou doun de ié plaire.
Per s’escoundre, lou Dre trovo cent milo biais;
Se desguiso, s’acato: e lou vèire es bessai
Mai ditìcile que lou taire.
(Armana proweticau. A. 1883).
IL DIRITTO.
Lo chiamano Diritto, giusto come si dice d’una linea, che va diritta avanti a sè, senza allontanarsi dalla sua strada: ma di questa linea, perchè sia determinato il cammino, occorrono due punti, e i due punti non ci sono. Ma del Diritto chi riconoscerà qual’è il cammino? Rude lavoro, amici miei, l’uomo non è troppo buon lottatore per scegliere il buon grano e metterlo bene a parte nella confusione degli affari. Prendete un uomo bravo, onesto e fedele, non basta. Più d’una volta egli propenderà per ciò che gli è piacevole. Per nascondersi, il Diritto sa trovare cento mila mezzi, si traveste, si dissimula e vederlo è forse più difficile che adempirlo.