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ni, ricavasi che il Patrimonio della Chiesa Romana in Sicilia diviso era in due Territorj, ne’ quali si esigeano i censi, le pensioni, e tutt’altro, vale a dire Siracusano, e Palermitano, Entrati nel Secolo IX. i Saraceni in Sicilia fecero la divisione delle tre Valli, cioe Valdemane, Valdinoto, Valle di Mazara. I Sovrani Svevi e Angioini, e Aragonesi divisero poscia la Sicilia in due parti, restando per confine della medesima il mentovato fiume Salso; laonde si chiamava la Sicilia di quà, e di là del fiume suddetto, continuando tuttavia la partizion delle tre Valli. Non si lascia di rammentare, che Siracusa fino al quinto fecolo dell’era criftiana serbò il Baffio, o sia la tinta, ove per privilegio, a lei sola accordato in Sicilia, fi doveano imporporar le lane, e le sete dei Principi, ed eravi il Procuratore, che presedea alla detta fabbrica, come d’alcuni frammenti di notizie dell’impero occidentale raccoglie il Canonico di Giovanni Cod. Dipl. Sic. Diss. VII. c. 4. n. 12. e anche lo accenna il Pancirolo. Un tal luogo vien detto oggi la Tintoria, ove fino al 1481. gli Ebrei tingeano i loro panni, come leggesi in notar Bartolomeo Palermo 1451. Nel Secolo XIV., e particolarmente nel regno dei Martini vi si aggiunse una quarta Valle, chiamata la Girgentana, che comprendea quella porzion dell’Isola,