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leggi servirono anche di norma ad altre città, e Aristotele, nello raccoglier le leggi delle Genti, vi considerò soprattutto quelle di Siracusa. Più non ammirerete della mia Patria la potenza, e la forza, sospirata in ajuto da tutta la Grecia, quando al re Gelone, presentatisi i legati, offrì agli Ateniesi, ai Lacedemoni, e agli Stati, intenti a guerreggiar contra Serse, venti mila persone, compitamente armate, due mila cavalli, due mila Frombolatori, e due mila cavalli leggieri con dugento galee, e inoltre di provveder tutta l’armata greca d’ogni sorta di vettovaglie, durante il tempo della guerra. Più non troverete lo stesso Gelone andare in soccorso degl’Imeresi, dal punico campo assediati, con cinquanta mila fanti, e cinque mila cavalli, avendo riportato una segnalata vittoria sopra circa 300. mila Africani, in un solo giorno disfatti, e fra questi il Generale Amilcare.
Non più Siracusa sola potrà sostenere una guerra contro gli Ateniesi, venuti in Sicilia, i quali ritrovarono in queste mie patrie mura digraziatamente la tomba, e furono i danni d’una sì memoranda sconfitta incalcolabili. Ricordatevi, che qui il re Dionisio I, nell’apparecchiar la guerra contro gli stessi Ateniesi, ingelositi della prosperità dello Stato Siracusano, in pochissimo tempo approntò 140. mila bellissimi fornimenti di