Pagina:Antichi monumenti di Siracusa.djvu/13


X    3    X

sani, che da Ierone I. inviati furono, a intervenir ne’ giuochi Olimpici, son riputati da Plutarco per un lavoro di man maestra delle rare manifatture di Siracusa, per cui Silio Italico celebra le tessiture degli artefici Siracusani, e Teocrito ne’ suoi Idilj ci lasciò scritto, che le opere di avorio di Siracusa eran tanto maravigliose, che si mandavano in Mileto.

Non troverete Voi quella Siracusa, che per la sua grandezza girava trenta miglia circa, potentissima, inespugnabile, e non minor d’Atene allo scrivere di Tucidide, e di Plutarco, e la massima delle Città greche, come la dissero Diodoro, e Cicerone, la quale comprendea il numero di due milioni circa di abitanti, compresi i suoi borghi, che non lo è oggi la Sicilia tutta, come abbiam dalle Memorie dell’Accademia delle Iscrizioni, e Belle Lettere non meno, che dagli antichi Scrittori; gli avanzi però delle sue munitissime mura ve ne faran sempre ricordare, e ammirar la magnificenza. Ella non è più in quello floridissimo stato, di sostenere formidabili guerre contro le più forti potenze del Mondo, come di Atene, Cartagine, Roma, e d’alcune città della Sicilia. Ella non andrà più superbamente fastosa, d’aver nella battaglia di Salamina trionfato di Serse, re di Persia, considerato in quei tempi per lo maggior de’ Monarchi;