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nuotare, a Majano, un bagno, anzi un pelaghetto... del quale le rinnovo la promessa di scriverle un’altra volta.
Poi, ci sono le bocce... per gli uomini s’intende... Anzi mi viene quasi scrupolo di parlarle di una cosa tanto triviale, di un giuoco da villani, che impolvera e infanga la mano... Si trattasse del volante, del bigliardo, di qualcuno fra quei nuovi giuochi inglesi o americani che si fanno sull’erba soffice e pulita... Ma scrivere a una signora come Lei di quelle volgari pallottole color di terra, che stanno in terra e rotolan per terra?... Basta: mi conforto pensando che l’Algarotti, fior di gentiluomo, ebbe il cuore di scrivere a una signora, per avvertirla che quella sua delicatissima pelle levigata, guardata da vicino cogli occhi della scienza, sarebbe apparsa nella sua realtà mostruosamente ruvida e rugosa, quanto quella d’un rinoceronte invecchiato...
E poi, condoni la mia debolezza: è un