che Maria Maddalena de’ Pazzi: e quando vedo nei ritratti ufficiali della santa quegli occhioni suoi profondi, il naso affilato e la bocca sottile, immagino il suo temperamento soprannaturale, le sue tentazioni impossibili, i suoi spasimi per l’invisibile, la sua estrema sensibilità rivolta all’insensibile, i rapimenti, l’esuberanza degli affetti che turbano il cervello, i connubi con Cristo e le vittorie contro il diavolo, una vita frenetica in tutto ciò che non vive, la morte continua della vera vitalità, tutti i fenomeni di una sublime pazzia. Gesù amante e sposo, crocifisso coronato di spine: i gesuiti, allora in tutto il fervore dei primi tempi loro, per confessori: la voluttà cercata nelle estreme angosce di un’anima che si pasce continuamente dell’assurdo: annichilire il corpo e dar corpo all’idee: la fantasia che si spossa in uno sforzo senza risultato. Quale terribile, pauroso, spaventoso paradiso trovavano in terra quelle sante vergini!... An-