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le grandi, dipingendo tutto di scorcio, magari alla rovescia, cristallizzando gli uomini, facendo parlar le piante, animando i minerali, fossilizzando i sentimenti, cercando il vero nei Racconti fantastici di Hoffmann e la lingua italiana nei giornaletti pornografici di Parigi... tantoché i compositori di fiabe coreografiche si sono incaricati di esporre le verità scientifiche con gambe di ballerine e braccia di mime.
È un andazzo generale: i venditori di musica si affidano alle fotografie delle cantanti, i librai alle copertine dei volumi, i caffettieri alla luce elettrica; i predicatori sciorinano dal pulpito articoli di giornale, i giornalisti scrivono telegrammi; i drammi dipendono dalle acconciature e dalle calzature delle prime donne, il governo dai governati...
Insomma il mezzo più sicuro di descrivere con verità e senza annoiare chi legge, è quello di non descrivere.