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uno, e la seconda come la caratteristica della moltiplicazione per zero; cioè significheremo colla prima, che il numero sottinteso si deve prendere una volta sola, e colla seconda nessuna volta.
2. Il numero sottinteso, a cui, come a moltiplicando, deve riferirsi il moltiplicatore, in quanto che si considera come una collezione già fatta od un’aggregato di unità, o parti semplici simili formanti un Tutto unico, noi lo chiameremo numero concreto. Il moltiplicatore poi considerato separatamente, od astrattamente dal moltiplicando, in quantochè denota una collezione da farsi si chiamerà in opposizione Numero astratto.
Intendendo noi di non considerare in seguito, che numeri astratti, i quali, come caratteristiche di operazioni da farsi sopra un numero arbitrario non hanno attualmente per se stessi alcun valore numerico preciso e determinato; e d'altronde volendosi o dovendosi fare sopra di essi delle operazioni simili a quelle praticate in addietro sopra numeri concreti, si concepisce bene, che basterà a tale oggetto, nell'atto della operazione, semplicemente riguardare cotesti primi numeri come concreti, ed a calcolo poi eseguito prendere od interpetrare i resultati come numeri astratti; ciocchè faremo vedere a suo luogo.