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gliosa visione; imperò ch’elli vide dinanzi da sé passare quasi moltitudine infinita di sancti a modo di processione, a due a due, vestiti tutti di bellissimi e preziosi drappi, e la faccia loro e le mani risprendevano come il sole, et andavano con canti e suoni d’angioli, fra’ quali sancti erano due piú nobilemente vestiti et adornati che tutti gli altri, et erano attorniati di tanta chiarità, che grandissimo istupore davano a chi gli riguardava; e quasi in fine della processione vide uno adornato di tanta grolia, che pareva cavaliere novello, piú onorato che gli altri. Veggendo il detto giovane questa visione, si maravigliava, e non sapeva quello che questa processione si volesse dire; e non era ardito di domandarne, et istava istopefatto per dolcezza. Essendo passata tutta la processione, costui pur prende ardire e corre alli ultimi, e con grande timore gli domanda, dicendo: — O carissimi, io vi priego che vi piaccia dirmi, chi sono questi cosi maravigliosi, i quali sono in questa processione venerabile? — Rispondono costoro: — Sappi, figliuolo, che noi siamo tutti frati minori, li quali vegnamo ora della grolia di paradiso. — E costui domanda: — Chi sono quelli due, i quali risprendono piú che li altri? — Rispondono costoro: — Questi sono sancto Francesco e sancto Antonio, e quello ultimo che tu vedesti cosí onorato, è un santo frate che morí novamente, il quale, però che valentemente combattette contro alle tentazioni, e perseverò insino alla fine,