Dio e colli uomini e colla propia coscienza, ad amore et a osservanzia della santissima povertà. E qui disse elli: — Io vi comando, per merito della sancta obbedienzia, a tutti voi che siete congregati qui, che nullo di voi abbia sollecitudine di niuna cosa da mangiare o da bere o di cose nicissarie allo corpo, ma solamente intendete a orare et a lodare Iddio; e tutta la sollecitudine dello corpo vostro lasciate a lui, imperò ch’elli à ispeziale cura di voi. — E tutti quanti ricevettono questo comandamento con allegro cuore e lieta faccia. E compiuto il sermone di sancto Francesco, tutti si gittarono in orazione. Di che sancto Domenico, il quale era presente a tutte queste cose, fortemente si maravigliò dello comandamento di sancto Francesco, e reputandolo indiscreto, non potendo pensare come tanta moltitudine si potesse reggere senza avere niuna cura o sollecitudine delle cose nicissarie al corpo. Ma il principale pastore Cristo benedetto, volendo mostrare come elli à cura delle sue pecore et à singulare amore a’ poveri suoi, immantanente ispirò alle genti di Perugia, di Spuleto, di Fuligno, di Spello e d’Ascesi e d’altre terre d’intorno, che portasseno da mangiare e da bere a quella sancta congregazione. Ed ecco subitamente venire delle dette terre uomini con somieri, cavalli, carri, caricati di pane e di vino, di fave e di cacio e d’altre buone cose da mangiare, secondo che a’ poveri di Cristo era bisogno. Oltre a questo, re-