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☙ 44 ❧

seo, disse uno dí a frate Masseo dinanzi a tutti i compagni: — O frate Masseo, tutti questi tuoi compagni anno la grazia della contemplazione e della orazione, ma tu ài la grazia della predicazione della parola di Dio, a sodisfare allo popolo; e però io voglio, acciò che costoro possano intendere alla contemplazione, che tu facci l’uficio della porta e della limosina, e della cucina; e quando gli altri frati mangeranno, tu mangerai fuori della porta dello luogo, sicché a quelli che verranno al luogo, innanzi ch’elli picchino, tu soddisfacci loro d’alquante buone parole di Dio, sicché non bisogni niuno altro andare fuori a loro, altri che tu; e questo fa per merito della sancta obbedienza. Allora frate Masseo si trasse il cappuccio et inchinò il capo, et umilemente ricevette e perseguitò quest’obbedienza per piú dí, facendo i detti ufficj. Di che i compagni, come uomini inluminati di Dio, cominciarono a sentire ne’ cuori loro grande rimordimento, considerando che frate Masseo era uomo di grande perfezione, com’eglino o piú, et a lui era posto tutto il peso dello luogo e non a loro. Per la qual cosa elli si mossero tutti d’uno volere, et andarono a pregare il padre santo che gli piacesse di distribuire tra loro quelli ufici; imperò che le loro coscenze per niun modo potevano sostenere che frate Masseo portasse tante fatiche. Udendo questo sancto Francesco, credette a’ loro consigli e consenti alle loro volontà e chiamò