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minciò a volgere in giro, e tanto si volse, che per la vertigine dello capo, la quale si suole generare per cotale girare, elli cadde piú volte in terra. Ma non dicendogli sancto Francesco ch’elli ristesse, et elli volendo fedelmente ubbidire, si ricominciava. Alla perfine, quando elli si volgea bene forte, disse sancto Francesco: — Istà fermo e non ti muovere. — Ed elli stette, e sancto Francesco il domanda: — Inverso qual parte tieni tu la faccia? — Rispose frate Masseo: — Inverso Siena. — Disse sancto Francesco: — quella è la via, per la quale vole Iddio che noi andiamo. — Andando per quella via, frate Masseo fortemente si maravigliava di quello che sancto Francesco gli avea fatto fare, come i fanciulli, innanzi a’ secolari che passavano; nondimeno, per riverenza, non era ardito di dirne niente al padre sancto. Appressandosi a Siena, il popolo della città udí dello avenimento di sancto Francesco, feceglisi incontro, e per divozione portarono lui e lo compagno insino allo vescovado, ch’elli non toccarono punto terra co’ piedi. In quella ora alquanti uomini di Siena combattevano insieme, e già n’erano morti due di loro. Giugnendo ivi, sancto Francesco predicò loro sí divotamente e sí santamente, che gli ridusse tutti a pace et a grande unità et a concordia insieme. Per la qual cosa, udendo il Vescovo di Siena quella santa operazione ch’avea fatta sancto Francesco, sí lo invitò a casa, e ricevettelo con grandissimo onore quello di et anche la