lo riprende, dicendo: — come io t’insegno? lo ti comando, per sancta obbedienza, che tu risponda com’io t’insegnerò. Io dirò cosí: O frate Francesco cattivello, pensi tu che Dio avrà misericordia di te, conciossia cosa che tu abbi commessi tanti peccati contro al Padre delle misericordie et Iddio d’ogni consolazione, che tu non se’ degno di trovare misericordia? e tu, frate Lione, pecorella, risponderai: Per niuno modo se’ degno di trovare misericordia. — Ma poi, quando sancto Francesco disse: - O frate Francesco cattivello, ecc., e frate Lione rispose: — Iddio padre, la cui misericordia è infinita piú che lo peccato tuo, farà teco grande misericordia et sopra essa t’aggiungerá molte grazie. — A questa risposta sancto Francesco, dolcemente adirato et pazientemente turbato, disse al frate Lione: — Perché ài tu avuto presonzione di fare contro all’obbidienza, e già cotante volte ài risposto il contrario di quello che io t’ò imposto? — Rispose frate Lione, molto umilmente e reverentemente: — Iddio il sa, padre mio, che ogni volta io m’ò posto in cuore di rispondere come tu m’ài comandato; ma Iddio mi fa parlare secondo che piace a lui. — Di che sancto Francesco si meravigliò et disse a frate Lione: — Io ti prego carissimamente che questa volta tu mi risponda com’io t’ho detto. Rispose frate Lione: — Di’, al nome di Dio; che per certo questa volta io risponderò come tu vuoli. — Et sancto Francesco lagrimando disse: — O