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tizia. E però odi la conclusione, frate Lione. Sopra tutte le grazie e doni dello Ispirito santo, le quali Cristo concede alli amici suoi, si è vincere sé medesimo, e volentieri per lo amore di Cristo sostenere pene, ingiurie, obbrobj e disagi; imperò che di tutti gli altri doni di Dio noi non ce ne possiamo groliare; però che non sono nostri, ma di Dio; onde dice l’Apostolo: Che ai tu, che tu non abbi da Dio? Se tu l’ai avuto da lui, perché te ne grolj, come se tu l’avessi da te? Ma nella croce della tribolazione e della afflizione ci possiamo groliare; però che questo è nostro, e perciò dice l’Apostolo: Io non mi voglio groliare se non nella Croce dello nostro signore Gesú Cristo, al quale sia sempre onore e grolia in secula seculorum Ammen.
Cap. IX.
ssendo sancto Francesco una volta, nello principio dello Ordine, con frate Lione in luogo dove non avevano libri da dire l’ufficio divino, quando venne l’ora del mattutino, disse sancto Francesco a frate Lione: — Carissimo, noi non ab-