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☙ 22 ❧

trasse fuori la Regola di sancto Francesco e diedegliela acciò ch’elli la leggesse; e letta ch’elli l’ebbe, considerando Il suo altissimo istato di perfezione, con grandissimo istupore et ammirazione si rivolse a’ compagni e disse: - Veramente questo è il piú alto istato di religione ch’io udissi mai: et però costui colli suoj compagnj sono de’ piú santi uomini di questo mondo, e fa grandissimo peccato chi gli fa ingiuria, il quale si dovrebbe sommamente onorare, conciosia cosa ch’elli sia grande amico di Dio. — E disse a frate Bernardo: — Se voi volessi prendere luogo, nello quale voi potessi acconciamente servire a Dio, io per salute dell’anima mia volentieri ve lo darei. — Rispose frate Bernardo: Signore, io credo che questo v’abbia ispirato il nostro signore Gesú Cristo: imperò che la vostra profferta io l’accetto volentieri a onore di Cristo. — Allora il detto giudice con grande allegrezza e carità menò frate Bernardo a casa sua, e poi gli diede il luogo promesso, e tutto l’acconciò e compié alle sue ispese; e d’allora innanzi diventò padre e difensore speciale di frate Bernardo e de’ suoi compagni. E frate Bernardo, per la sua santa conversazione, cominciò ad essere molto onorato dalla gente, intanto che beato si tenea chi lo potea toccare o vedere. Ma elli, come vero umile discepolo di Cristo e dello umile sancto Francesco, temendo che lo onore dello mondo non impedisse la pace e la salute della anima sua, partissi indi e tornò a sancto Francesco, e