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☙ 18 ❧

fiume, e salutollo in suo linguaggio dicendo: — Iddio ti dia pace, o buono frate. — Et maravigliandosi frate Bernardo, e considerando la bellezza dello giovine e la loquela della sua patria, colla salutazione pacifica e colla faccia lieta, sí lo domandò: — Onde vieni tu, buono giovane? — Rispose l’Angiolo: — Io vengo da cotale luogo, dove dimora sancto Francesco, et andai per parlare con lui, e non ò potuto; però ch’elli era nella selva a contemplare le cose divine, et io non l’ò voluto istorpiare. Et in quel luogo dimorano frate Masseo e frate Egidio e frate Elia; e frate Masseo m’à insegnato picchiare la porta al modo de’ frati; ma frate Elia, però che non mi volle rispondere alla quistione ch’io gli proposi, poi se ne pentí et volle udire me e vedermi, e non poté. — Dopo queste parole, disse l’Agnolo a frate Bernardo: — Perché non passi tu di là? — Rispose frate Bernardo: Per ciò ch’io temo di pericolo per la profondità dell’acqua ch’io veggio. — Disse l’Agnolo: — Passiamo insieme, non dubitare: — e prese la sua mano et in uno battere d’occhio il pose dall’altra parte dello fiume. Allora frate Bernardo conobbe ch’elli era l’Agnolo di Dio, e con grande reverenzia e gaudio ad alta voce disse: - O Agnolo benedetto di Dio, dimmi qual è il nome tuo. — Rispose l’Agnolo: — Perché domandi tu dello nome mio, il quale è meraviglioso? — Et detto questo l’Agnolo disparve e lasciò frate Bernardo molto consolato, in tanto