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— Se non ch’io non potrei avere pace con li frati, io andrei al sepolcro suo e piglierei il corpo suo; e del teschio farei due scodelle: l’una nella quale, per sua memoria, a mia divozione, peri 0 continuo mangerei: e l’altra, colla quale berrei, quando avessi sete o volontà di bere.— A laude. di Jesú Cristo e del poverello Francesco. Amen.
Cap. XIV.
ssendo una volta frate Ginepro in orazione, e di sé gran fatti forse cogitava, e parendogli vedere una mano per l’aria, udî con gli orecchi corporali una boce, che disse a lui cosî: — O frate Ginepro, sanza questa mano tu non puoi fare niente. — Di che di súbito, e levato e dirizzato gli occhi, disse ad alta boce discorrendo per lo convento: — Bene è vero, bene è vero! — E questo per buono spazio riplicava. A laude di Jesú Cristo e del poverello Francesco. Amen.