Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/318


— 300 —


se lo ornamento dello altare è rimosso, o levato nulla; e vede del fregio tagliate e spiccate le campanelle: di che e’ fu sanza misura turbato e scandalezzato. Frate Ginepro vede costui cosí ansiato, e dice: — Non ti turbare di quelle campanelle perocch’io l’ho date a una povera donna che n’avea grandissimo bisogno, e quivi non faceano utile né nulla, se non ch’erano una cotale pomposità mondana e vana. — Udito questo, il sagrestano di súbito corse per la chiesa e per tutta la città afflitto, se per ventura la potesse ritrovare: ma non tanto trovò lei, ma non trovò persona che la avesse veduta. Ritornò al luogo, et in furia levò il fregio e portollo al Generale, che era ad Ascesi, e dice: — Padre generale, io vaddimando giustizia di frate Ginepro, il quale m’à guasto questo fregio, il quale era il piú orrevole che fosse in sagrestia; ora vedete come l’à sconcio, e spiccatone tutte le campanelle dello ariento, e dice che l’à date ad una poverella donna. — Rispuose il Generale: — Questo non à fatto Ginepro, anzi l’ha facto la tua pazzia; perocchè tu debbi pure oggimai conoscere le sue condizioni: e dicoti ch’io mi maraviglio come non ha dato tutto l’avanzo; ma nondimeno io sí lo correggerò bene di questo fallo. — E convocàti tutti li frati insieme in Capitolo, fece chiamare frate Ginepro: e, presente, tutto il convento, lo riprese molto aspramente delle sopraddette campanelle; e tanto crebbe in