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cando piú e piú come maliziosamente aveano tagliato il pie’ al porco suo; e nessuna esecusazione né promissione ricevendo, partissi cosí iscandalezzato. E sancto Francesco, pieno di prudenzia, tutti gli altri frati stupefacti, cogitò e disse nel cuor suo: — Avrebbe facto questo frate Ginepro con indiscreto zelo? — E fece segretamente chiamare a sé frate Ginepro, e domandollo dicendo: — Avresti tu tagliato il pie’ a uno porco nella selva? — A cui frate Ginepro, non come persona ch’avesse commesso difetto, ma come persona che gli pareva avere facta una grande carità, tutto lieto rispuose e disse: — Padre mio dolce, egli è vero ch’io ho troncato al detto porco un piede; e la cagione, Padre mio, se tu vuoi, odi con pazienza. Io andai a visitare il tale frate infermo; — e per ordine innarra tutto il facto, e poi agiunse: — Io sí ti dico che, considerando la consolazione che questo nostro frate è confortato appresso al detto piede, s’io avessi a cento porci troncati e’ piedi come ad uno, credo certamente che Iddio l’avesse avuto per bene. — A cui sancto Francesco, con un zelo di giustizia e con grande amaritudine, disse: — O frate Ginepro, or perché ài tu facto cosí grande scandalo? non sanza cagione quello uomo si duole et è cosí turbato contro di noi: e forse ch’egli è ora per la città diffamandoci di tutto difecto, e à grande cagione! Onde io ti comando, per santa obedienza, che tu corra contra lui tanto che tu lo giunga, e