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gna per la sepoltura. Priegoti anche che tu mi porti di quelle cose da mangiare le quali tu mi solevi dare quando io era infermo a Roma. — E mentre che questa lettera si scriveva, fu da Dio revelato a sancto Francesco che madonna lacopa veniva a lui, et era presso allo luogo, e recava seco tutte quelle cose ch’elli le mandava chiedendo per lettera. Diché, auta questa revelazione, disse sancto Francesco allo frate che scriveva la lettera, che non iscrivesse piú oltre, però che non bisognava; ma riponesse la carta. Della quale cosa molto si maravigliarono i frati; perché non compieva la lettera e non volea che la si mandasse. Et istandosi cosí uno pezzo, la porta dello luogo fu picchiata forte, e sancto Francesco manda il portinaio ad aprire; et aprendo la porta, quivi vi era madonna lacopa nobilissima donna di Roma, con due suoi figliuoli senatori e con grande compagnia d’uomini a cavallo. Entrano dentro, e madonna lacopa se ne va dritta all’infermeria e giugne a sancto Francesco; della cui venuta sancto Francesco ebbe grande allegrezza e consolazione, et ella similemente veggendo lui vivo e parlandogli. Allora ella gli spose come Iddio l’avea revelato a Roma, istando ella in orazione, il termine brieve della sua vita, e com’elli dovea mandare per lei e chiederle quelle cose le quali ella tutte disse ch’ella avea portate seco; e el le fece recare a sancto Francesco, e diedenegli a mangiare. E mangiato ch’elli n’ebbe e molto