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role, si fece portare oltre a Sancta Maria, e giunti ch’elli furono a Sancta Maria sî lo portarono alla infermeria etivi il posono a riposare. Allora sancto Francesco chiamò a sé uno de’ compagni, e sì gli disse: — Carissimo frate, Iddio m’à revelato che di questa infermità insino a cotale di io passerò di questa vita, e tu sai che madonna lacopa de’ Settesoli, divota carissima dell’Ordine nostro, s’ella sapesse la morte mia e non ci fosse presente, ella si contristerebbe troppo; e però significale che s’ella mi vole vedere vivo, e immantanente venga qua. — Risponde il frate: — Troppo di bene, padre; ché veramente per la grande divozione ch’ella ti porta, sarebbe molto isconvenevole ch’ella non fosse alla morte tua. — Va dunque, — disse sancto Francesco, — e reca il calamaio e la penna e la carta et iscriverai com’io ti dirò. — E recato ch’elli l’ebbe, sancto Francesco detta la lettera in questa forma: — A madonna Iacopa serva di Dio, frate Francesco poverello di Cristo salute e compagnia dello Ispirito santo nello nostro signore Gest Cristo. Sappi, carissima, che Cristo benedetto per la sua grazia m’à revelato il fine della vita mia, il quale sarà in brieve. E però, se tu mi vogli trovare vivo, veduta questa lettera, ti muovi e vieni a Sancta Maria delli Angioli, imperciò che, se per infino a cotale di non sarai venuta, non mi potrai trovare vivo; e porta teco panno di cilicio nello quale s’involga il corpo mio, e la cera che biso-